Guide per le Vacanze

Diritto al rimborso in caso di viaggio annullato per emergenza sanitaria

Tra voli cancellati, gite scolastiche saltate o congelate e tutte le disdette alle strutture alberghiere, il turismo sta vivendo uno dei momenti di crisi più acuti della storia a causa dell’epidemia da coronavirus.

Nonostante ciò, resistono ancora le prenotazioni inerenti viaggi di nozze e interi soggiorni estivi, anzi numerose sono le persone che continuano a rivolgersi alle varie agenzie di viaggio proprio per sapere come comportarsi con le prenotazioni inerenti i prossimi mesi, chiedendo innanzitutto dove poter andare e se c’è il rischio che possano essere messi in quarantena.

Del resto i paesi che aprono senza difficoltà le porte agli italiani sono davvero pochi, senza dimenticare che in qualsiasi aeroporto si viene sottoposti a scanner termici per capire se la temperatura corporea non è troppo elevata.

Risulta pertanto chiaro che le varie città del Mediterraneo restano per ora tra le mete più opportune da prendere in considerazione.

Le stesse agenzie infatti, monitorano costantemente la situazione, soprattutto in vista delle partenze dei prossimi mesi e quelle future rassicurando che già per novembre tranquillamente si potrà raggiungere l’Egitto e prenotare anche una vacanza in Italia, andando alla scoperta delle città del nord concedendosi un soggiorno in uno dei bellissimi alberghi padova

Ovviamente, il problema si pone soprattutto per i futuri sposi che hanno già prenotato il loro viaggio di nozze verso mete esotiche come Maldive, Bora Bora o anche Giappone e che hanno paura di vedere sfumata la tanto desiderata luna di miele.

Ad oggi è tutto sotto controllo, anche se si tratta di una situazione che vive un momento di precarietà e soprattutto che è in continuo divenire; certo è che se non vi è un’esplicito divieto di partire per alcuni luoghi da parte della Farnesina, si può avere la tranquillità di recarsi in un luogo sicuro.

A questo punto però si apre l’annosa questione dei rimborsi, perché bisogna capire in quali casi si ha diritto a poter chiedere rimborso.

Come fare per chiedere un rimborso

In una situazione d’emergenza come questa è normale che anche per paura in molti decidano di disdire un viaggio tanto desiderato o perché effettivamente si è impossibilitati.

Se il viaggio previsto aveva come destinazione Paesi che poi hanno introdotto limitazioni e restrizioni per i viaggiatori italiani in seguito all’epidemia, ci si potrà rivolgere al tour operator o alla compagnia aerea per ottenere indietro i soldi spesi.

Per legge, chi avesse organizzato un viaggio con partenza o arrivo nelle aree interessate dal contagio in Italia, le compagnie aeree dovranno concedere rimborsi o voucher, così come le strutture alberghiere sono tenute  a rimborsare i soldi delle caparre o a spostare le prenotazioni.

E si può chiedere il rimborso anche per soggiorni finalizzati appunto alla partecipazione ad eventi sportivi, culturali o di altra natura già annullati.

Diverso il discorso per chi avesse prenotato per zone non interessate dal contagio e non voglia più partire per paura: in quel caso il decreto non prevede alcun rimborso.

Dunque sembra ormai chiaro che si tratta di una situazione inimmaginabile a priori e che sta coinvolgendo a cascata tutti gli imprenditori del settore turismo: basti pensare che in Italia, il segmento del turismo vale in totale 146 miliardi di euro, una cifra pari al 12% del Pil, generata da una filiera di 216mila esercizi ricettivi e 12mila agenzie di viaggio. 

Volendo esser positivi si deve considerare che non è la prima emergenza al mondo, e questo settore così come tanti altri si sono sempre risollevati.

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